sabato 30 maggio 2020

L'etica nelle immagini - la forza comunicante di un disegno - STEP #21

Fin dalle prime civiltà si è capita l'incredibile forza comunicante delle immagini. La storia delle immagini iniziò con la pittura rupestre (una primitiva forma di pittura riportata sulle pareti di grotte
 risalenti alla preistoria a partire dal Paleolitico). Numerosi storici hanno definito tale pratica come
una prima forma di magia per propiziare la caccia, altri invece credono che fosse arte fatta per il solo piacere di farla, altri ancora rappresentazioni dei "totem", animali delle tribù. Purtroppo è impossibile attribuire un preciso e univoco significato a tali incisioni, in quanto la cultura dell'epoca è troppo distante da quella odierna e tale abisso temporale ci impedisce di coglierne i dettagli più importanti. Tuttavia è possibile ritrovare nelle pitture un punto in comune: tali rappresentazioni avevano lo scopo di lasciare un segno agli uomini futuri, indicando la zona come un "luogo capace di parlare allo spirito", quello che oggi può essere ricondotto a una meta di pellegrinaggio.

Con il passare dei secoli, l'uomo si è specializzato, ha affinato la propria tecnica, riuscendo così a compiere vere e proprie opere d'arte. Se si pensa infatti allo stretto legame che si ha tra religione e arte, non si può non ricordare le incredibili rappresentazioni di Michelangelo esposte sulla monumentale Cappella Sistina (lo scopo principale della pittura cristiana era quella, soprattutto in epoca medievale, di raccontare storie di santi e martiri alla popolazione analfabeta). Se si prosegue poi con l'analisi artistica dei secoli a venire, si può notare che i più grandi esponenti europei a livello artistico sono sempre stati commissionati da "mecenati" con l'intenzione di rappresentare opere legate alla cristianità, o in senso più ampio alla religione. Si capisce quindi che le immagini sono nate con l'intenzione di trasmettere messaggi ampi e profondi, spesso legate alle necessità umane.

Tuttavia il potere comunicativo delle immagini è stato spesso sfruttato anche per veicolare messaggi
di propaganda politica. Se si pensa agli ultimi 100 anni infatti, è incredibile pensare a come alcuni dittatori siano riusciti ad ottenere il consenso popolare basandosi anche sulle campagne politiche, condotte attraverso dibattiti ma soprattutto veicolando i propri obiettivi politici tramite immagini e rappresentando il leader del partito politico come un "salvatore
 della patria". Tale impiego deplorevole delle immagini volto anche alla nascita aperte manifestazioni antisemite, permette di capire con quanta facilità un concetto possa raggiungere milioni di persone tramite un veloce sguardo al manifesto. Tuttavia, sempre grazie all'immortalità delle immagini, ci verrà ricordato i motivi per cui uomini con certe convinzioni non dovranno più salire al potere. Se ne evince quindi che le immagini hanno anche una grande forza rimembrante. Proseguendo poi con l'analisi etica delle immagini, oggi si può affermare che queste sono oggetto di studio di numerosi sociologi, in quanto costituiscono il principale mezzo di pubblicizzazione di beni materiali che diversamente sarebbe difficile esibire al grande pubblico.



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