sabato 23 maggio 2020

Gli impressionisti: come la realtà vista tramite nuove immagini

Se nel nostro immaginario Parigi appare così romantica, con i pittori intenti a dipingere la Senna con una tavolozza tra le dita, probabilmente è merito degli impressionisti: un gruppo di artisti coraggiosi che decise di lasciarsi alle spalle il buio dei loro atelier per scendere in strada a dipingere e raccontare in modo personale e inconfondibile la loro città. Probabilmente non sapevano che con le loro opere avrebbero cambiato per sempre l’immagine di Parigi, trasformando la Ville Lumière in una capitale romantica e dolcemente malinconica. Alla base di tutto non c’era altro che un gruppo di amici, artisti di talento un po’ scapestrati, che non ne potevano più delle ferree regole imposte dalla cultura accademica dell’epoca. Con l’energia e l’entusiasmo dei rivoluzionari decisero di disobbedire a quelle regole che consideravano antiquate perché ritenevano fosse scorretto porre freni alla creatività e, senza saperlo, quegli artisti stavano scrivendo una pagina indelebile nella storia dell’arte.

 Claude Monet, 1872 - Musée Marmottan Monet, Parigi
"Impressione, levar del sole"
L’Impressionismo è una corrente artistica nata a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento, precisamente tra il 1860 e il 1870, e durata fino ai primi anni del Novecento. Lo stesso nome “impressionismo” deriva dal giudizio poco lusinghiero del critico d’arte Louis Leroy che, prendendo spunto dall’opera di Claude Monet Impressione. Levar del sole (sotto) fece dell’ironia sul modo di dipingere di quel giovane gruppo di artisti, considerando le loro opere incomplete, poco più che “impressioni”, appunto. Nasce in contrapposizione all’arte accademica dell’epoca sfidando la critica con opere apparentemente incomplete, spesso realizzate in poche ore: infatti il punto cardine dell’arte impressionista è la pittura “en plein air” (all’aria aperta). Gli artisti impressionisti abbandonano il chiuso degli atelier per dipingere la realtà “dal vivo” e cogliere così l’infinita varietà della sfumature che compongono i colori. Questo nuovo approccio alla pittura è reso possibile anche grazie all’invenzione del “cavalletto da campagna” (portatile) e dei colori in tubetto, più pratici da usare negli spostamenti e più immediati, visto che non costringono l’artista a mescolare i pigmenti per formare i colori. Le opere degli impressionisti non rappresentano la realtà così com’è ma in base a come viene percepita dall’occhio dell’artista nel momento in cui la dipinge. I colori non sono più mescolati sulla tela ma vengono semplicemente accostati, dando vita a spettacolari contrapposizioni cromatiche (es. I papaveri di Monet) e a immagini non chiaramente definite, quasi sfocate.
Claude Monet, 1873 - Musée d'Orsay, Parigi
"I papaveri"


Fonti: https://dueminutidiarte.com/2015/09/26/impressionismo-artisti-opere-riassunto-arte/

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